Nazionale

Uisp venerdì a Venezia con Marcia scalza per diritti migranti

Le proposte: corridoi umanitari sicuri, accoglienza degna; chiusura luoghi di detenzione migranti; asilo unico europeo

Ci sarà anche l'Uisp domani, venerdì 11 settembre alla "marcia degli scalzi" a Venezia e in altre 60 città. Una camminata a piedi nudi, attraversando Venezia per sfilare sul "red carpet" della Mostra del Cinema e inviare un messaggio per l'accoglienza dei migranti.
E' la "Marcia delle donne e degli uomini scalzi", in programma venerdì nel capoluogo veneto, in altre 60 città italiane, a Parigi e a Lipsia. L'iniziativa è stata presentata alla Camera mercoledì 9 settembre e gli organizzatori poi hanno incontrato la presidente Laura Boldrini.

La marcia ha ricevuto l'adesione, al momento, di 1.500 persone, politici, artisti, esponenti del volontariato e del terzo settore, e di 300 organizzazioni. Tra i firmatari del documento figurano Lucia Annunziata, don Vinicio Albanesi, i registi Marco Bellocchio e Andrea Segre, gli attori Elio Germano, Valerio Mastrandrea, Jasmine Trinca, Toni Servillo, lo scrittore Roberto Saviano, il vignettista Sergio Staino, la cantante Fiorella Mannoia, il segretari di Cgil e Cisl , 40 parlamentari. Tra le organizzazioni hanno aderito Amnesty International, Cgil, Cisl, Medici senza frontiere, Acli, Arci, Uisp.


I promotori chiedono quattro cose: "Corridoi umanitari sicuri, accoglienza degna e rispettosa senza se e senza ma; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; un sistema di asilo unico a livello europeo".
La marcia si svilupperà da piazza di Santa Maria Elisabetta fino al Lido, sede della Mostra del Cinema. "Abbiamo chiesto di poter marciare a piedi nudi anche sul tappeto rosso, a dimostrazione della sensibilità del mondo dell'arte per questi temi". "C'è una società civile che ancora esiste e resiste - ha detto don Armando Zappolini, presidente del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza - marceremo scalzi, con forza e anche con rabbia per denunciare quello che sta accadendo".